La Settimana Santa
Pace e Salvezza nel Mondo
Auguri di una lieta e serena Pasqua
Il Volto Misericordioso del Padre
Cari fratelli e sorelle,
entriamo nella settimana più intensa e più importante nella vita della Chiesa e nella storia di salvezza. Si tratta della settimana del mistero pasquale, la passione e la morte del nostro Signore Gesù Cristo, il suo trionfo sul peccato e sulla morte, la sua risurrezione vittoriosa e la sua glorificazione.
La Settimana Santa ci ricorda l’infinita misericordia di Dio nei nostri confronti. Papa Francesco, all’inizio dell’Anno della Misericordia (8.12.2015-20.11.2016), ricordò al mondo che “Gesù è il volto umano della misericordia di Dio”. In Gesù si vede il volto del Padre. Con questa espressione, possiamo dire che il volto misericordioso di Gesù che si offre per amore, e per amore muore perdonando, è davvero l’Epifania più alta del mistero di Dio, la rivelazione della sua intima natura. E lui ci invita, attraverso le celebrazioni, ad avere un rapporto personale con lui.
In questo periodo particolare dell’anno ci fermiamo per riflettere e per rivivere le serie d’eventi che hanno avuto luogo che Gesù ha sofferto per la nostra salvezza. È un periodo di riverente silenzio, di raccoglimento in preghiera, di contemplazione e meditazione e anche di letture della Bibbia.
Siamo quindi invitati a partecipare attivamente a tutte le celebrazioni, in particolare il triduo, giovedì santo, venerdì santo e sabato santo, i tre giorni chiave dell’evento pasquale. Partecipiamo pienamente e attivamente ai riti e alle celebrazioni di questa settimana; sono pieni di simbolismo e ricchi di significati. Venite tutti e fatene parte.
Buona settimana santa! – il vostro parroco, Don Charles Unaeze
Domenica delle Palme (Domenica di Passione)
La domenica delle Palme segna l’inizio della Settimana Santa e la domenica prima della Pasqua. Si ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma e di ulivo, stendendo a terra i mantelli per rendergli onore.
Come di consueto, ci sarà la benedizione delle olive e delle palme che usiamo imitando popolo d’Israele lodando Gesù, che alla fine porteremo a casa o scambiare con gli altri.
La Palma è simbolo di trionfo, acclamazione e regalità. Il suo significato è quello della vittoria, dell’ascesa, della rinascita e dell’immortalità. La palma è anche simbolo del martirio. In tutte le iconografie, i santi martirizzati stringono tra le mani una palma.
Il ramoscello di Ulivo è invece simbolo della pace. Le origini si fanno risalire all’episodio biblico del diluvio universale. Quando il diluvio cessò, Noè inviò una colomba che “tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo.” Questo gesto segnalò la fine del diluvio (Gen. 8:11).
Dare o scambiare un ramoscello di ulivo un’antica pratica che esiste fino ad oggi che significa fare un’offerta di pace e riconciliazione. Significherebbe la fine della guerra, il rancore, l’incomprensione tra amici, tra le famiglie e anche nella chiesa.
Ci aspettiamo la partecipazione di tutti. Anche dopo la liturgia ci sarà un rinfresco da condividere insieme con tutti come famiglia.
Giovedì Santo
Il primo giorno del triduo. In questo giorno si commemora l’Ultima Cena di Gesù Cristo quando istituì il sacramento della Santa Eucaristia prima del suo arresto e della sua crocifissione. Si commemora anche la sua istituzione del sacerdozio. Ricordiamo momenti particolare della liturgia, la lavanda dei piedi degli apostoli, epitome del grande insegnamento sull’amore e sull’umiltà. E poi, una breve adorazione eucaristica al termine della celebrazione, in parte in risposta alla richiesta di Cristo di rimanere svegli in preghiera con lui anche se è uno solo. È una grande celebrazione liturgica e non possiamo mancare.
Venerdì Santo
Il Venerdì Santo sarà per noi come comunità molto speciale perché presenteremo e commemoreremo come si faceva prima la passione del nostro Signore in modo vivente. Vuol dire che siamo di nuovo tornati in pista dopo quasi tre anni di fermo obbligatorio per motivo molto chiaro.
Quindi a nome dei nostri bravissimi attori e tutta la nostra comunità, vi invitiamo a una presentazione in un modo vivente della passione di Gesù Cristo. È il modo migliore per comprendere l’immensità di ciò che Gesù ha subito per noi.
La passione e morte di Gesù ci rivela quanto Dio ci ama. È una storia di un amore straordinario, una storia di un uomo che è morto per i misfatti dei sui fratelli. Gesù è morto per i nostri peccati – egli è stato arrestato, torturato ed ingiustamente condannato alla morte per causa nostra. È stato ucciso perché noi potessimo vivere. Attraverso la presentazione possiamo riflettere e meditare e soprattutto capire meglio e apprezzare cosa Gesù ha fatto per noi.
Dopo la Via Crucis vivente seguirà il resto del programma di Venerdì Santa come la Preghiera Universale, Venerazione della Santa Crucis e Santa Comunione.
Sabato Santo – Veglia di Pasqua
La storia del Venerdì Santo sembrava la storia del trionfo di falsità sulla verità, dell’ingiustizia sulla giustizia, del male sul bene. Se fosse così sarebbe la fine della storia, sarebbe stata una brutta storia, una tragedia. È risorto dai morti il terzo giorno.
Il Sabato Santo, la Chiesa attende al sepolcro del Signore in preghiera, meditando sulla sua Passione e Morte e sulla sua discesa agli inferi, e aspettando la sua Risurrezione.
Noi commemoriamo la passione e la risurrezione di Gesù non solo come eventi storici, ma ci invitano soprattutto a pensare di più sulla nostra morte al peccato per poter risorgere in Lui.
Confessione generale per la Pasqua: mercoledì 05.04.2023, alle 18.00 – 20.00
Programmi fissi della comunità:
1. Domenica, Santa Messa St. Elisabeth Esslingen, ore 11.45
2. Sabato, Santa Messa Wernau o Plochingen, alle 18.00
3. Mercoledì sera, S. Rosario + S. Messa St. Elisabeth, Esslingen, ore 18.00 (S. Rosario), ore 18.30-19.00 (S. Messa)
4. Adorazione eucaristica: 1° venerdì del mese, ore 18.00
5. Confessione: mercoledì, sabato e domenica prima della Messa; o con appuntamento
Catechismo:
Prima Comunione: Venerdì. Alle 17.00 – 19.00, St. Elisabeth, Esslingen
Cresima: Domenica, alle 10.00 – 11.30, St. Elisabeth, Esslingen.
Corso pre-matrimonio: Domenica, alle 10.00 – 11.30
Pellegrinaggio:
Lourdes: 17-21.05.2023. Inscrizioni chiusi
Terra Santa: 13-20.11.2023. Prezzo per adulto ca. €1.400. Iscrizione fino a maggio.
Prossimi Eventi:
14.04.2023 – Festa dei giovani (dell’oratorio)
30.04.2023 – Giorno Prima Comunione
14.05.2023 – Giorno della Cresima
06.05.2023 – Festa della Mamma
10.06.2023 – Gita dei bambini e giovani dell’oratorio
17.06.2023 – Festa di S. Antonio (Triduo, 13-16)
08.07.2023 – Sommerfest
23.07.2023 – L’ultima domenica prima delle ferie
Giornata Famiglia Marzo 2023
Domenica 12 Marzo, è stata festeggiata la “Giornata Famiglia” nella nostra comunità cattolica, e siamo molto felici del successo dell’evento. In particolare, vogliamo sottolineare l’abilità di Don Charles nel far coincidere questa giornata con la Festa delle Donne, creando un programma speciale che ha reso ancora più significativo questo momento di celebrazione.
La giornata è iniziata con la Messa, durante la quale abbiamo pregato e celebrato insieme la nostra fede in Cristo. L’omelia di Don Charles è stata incentrata sul vangelo dell’incontro di Gesù con la Samaritana al pozzo, e ci ha invitato a riflettere sulla Sete spirituale di Dio, tema centrale della riflessione.
Dopo la Messa, abbiamo dedicato un momento speciale alla Festa delle Donne, con la distribuzione di mimose e rose alle donne della comunità. È stato un momento particolare in cui abbiamo potuto mostrare la nostra gratitudine e il nostro rispetto per tutte le donne che fanno parte della nostra famiglia e della nostra comunità. Inoltre, la poesia di Madre Teresa e la lettera per le donne sono state lette, aggiungendo ancora più significato alla celebrazione.
Il pranzo è stato un momento di condivisione e di gioia, dove ci siamo riuniti intorno al tavolo per festeggiare insieme e apprezzare la nostra famiglia e la nostra comunità.
Nel pomeriggio, abbiamo presentato i vari gruppi comunitari, tra cui l’Oratorio di Don Bosco, il gruppo del coro, il gruppo donne, il gruppo uomini, il gruppo dei lettori, il Gruppo dei giovani e Consiglio Pastorale. Siamo stati felici di conoscere meglio i membri della comunità e di apprezzare il loro impegno e la loro dedizione.
L’Oratorio ci ha offerto un momento di intrattenimento con una presentazione di ballo, che ci ha fatto divertire e ci ha permesso di apprezzare il talento dei nostri giovani.
Con piacere vi racconto della riflessione profonda e toccante offerta dal nostro ospite speciale alla Giornata Famiglia, Thomas Reiser, ufficiale referente pastorale della diocesi di Rottenburg-Stuttgart, che attualmente lavora per la comunità cattolica italiana di Schorndorf e di Waiblingen. Nel suo intervento, ha parlato del pozzo come simbolo della famiglia, una fonte d’acqua fresca a cui attingere nei momenti di arsura nella nostra vita, ma anche come luogo di incontro e condivisione di momenti di gioia. Ci ha avvertiti del rischio dell’inquinamento di quest’acqua, simile a ciò che accade spesso nelle famiglie, ma ha anche sottolineato come il tempo quaresimale possa aiutarci a purificare e rigenerare questo dono prezioso.
Infine, ci siamo uniti in Adorazione per un momento di intenso contatto con il Signore, dove abbiamo pregato insieme e sentito la sua presenza vicina. Siamo grati per questa giornata dedicata alla famiglia e alla nostra comunità cattolica, e siamo sicuri che questo evento ci abbia unito ancora di più come famiglia di Dio. Grazie a Don Charles, il Consiglio Pastorale e a tutti coloro che hanno reso possibile questa meravigliosa giornata.
foto: Costanza Di Gennaro
Articolo/foto: Manfredi Inguanta
Quaresima
40 Giorni di Digiuno
Il 22 febbraio, con il mercoledì delle Ceneri, inizia la Quaresima, tempo di preghiera, digiuno e opera di carità. In questo giorno, come segno d’inizio della Quaresima vengono cosparse le ceneri sulla nostra fronte. Cenere simboleggia pentimento, dispiacere e lutto; ci ricorda anche la mortalità: “Polvere sei e polvere tornerai” (Genesi 3,19). Cospargersi di cenere è un modo di esprimere dispiacere per i peccati e le colpe (cf., Job 42:3-6; 5-6; Ger 6:26; Daniele 9: 3).
Nel linguaggio della Chiesa, la Quaresima storicamente conosciuta con il termine latino Quadragesima, letteralmente 40, che rappresenta i 40 giorni che Gesù trascorse in digiuno nel deserto dopo il suo battesimo da parte di Giovanni Battista. Con i solenni 40 giorni di Quaresima la Chiesa si unisce ogni anno al mistero di Gesù nel deserto, e attraverso la preghiera, la penitenza, le opere di carità e le rinunce, così si prepara a commemorare la sua risurrezione.
Oltre alla preghiera e alle opere di carità la Quaresima pone molta enfasi sull’astinenza e digiuno. Entrambi sono legati alla mortificazione e alla disciplina del corpo. Attraverso loro, possiamo mostrare a Dio che vogliamo avvicinarci a lui, e che ci fidiamo del suo piano per la nostra vita. Papa Benedetto XVI ha riflettuto su questo tema nel suo messaggio quaresimale del 2009, spiegando che “poiché tutti noi siamo appesantiti dal peccato e dalle sue conseguenze, il digiuno ci viene proposto come strumento per ristabilire l’amicizia con Dio… Il credente, attraverso il digiuno, intende sottomettersi umilmente a Dio, confidando nella sua bontà e misericordia”.
Quando digiuniamo per un certo periodo di tempo o ci asteniamo da particolari alimenti (ad esempio, dolci o carne), prendiamo il controllo della situazione e sviluppiamo la capacità di dire di no. Il digiuno e l’astinenza sbloccano questa capacità e portano alla vera libertà spirituale. Secondo Sant’Agostino, “il digiuno purifica l’anima, eleva la mente, sottomette la carne allo spirito, rende il cuore contrito e umile, [e] disperde le nubi della concupiscenza”.
La Chiesa stabilisce che la legge dell’astinenza vincola coloro che hanno compiuto il quattordicesimo anno, mentre la legge del digiuno vincola coloro che hanno raggiunto la maggiore età, fino all’inizio del sessantesimo anno (Can. 1252). L’astinenza e il digiuno devono essere osservati il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo (Can. 1251).
Digiunare potrebbe significare consumare un solo pasto completo al giorno. Si può consumare altri due pasti parziali, sufficienti per mantenersi in forze, ma insieme non devono corrispondere a un altro pasto completo. L’astinenza si riferisce alla rinuncia dalla carne o da qualche altro alimento come stabilito dalla Conferenza Episcopale (Can. 1251).
La Chiesa incoraggia anche l’osservanza di tutti i venerdì dell’anno, come giorni penitenziali (Can. 1250). Si raccomanda inoltre di osservare l’astinenza dalla carne o da qualche altro alimento in tutti i venerdì, a meno che una solennità non cada di venerdì.
Invitiamo quindi ogni persona a far parte del cammino quaresimale compresa la Via Crucis ogni venerdì per tutto il periodo quaresimale. A tutti, auguro un buon cammino Quaresimale.
Don Charles Unaeze
TEMPO ORDINARIO
TEMPO DI TESTIMONIANZA
Seguendo l’ordine dei tempi liturgici, siamo adessonel tempo ordinario dopo l’alta stagione e festa della incarnazione (il Natale) e successiva epifania e il Battesimo del Signore.Copreperiododell’anno nella quale non ci sono tempi forti.Inizia normalmentedal lunedì dopo la domenica del Battesimo del Signore all’inizio del tempo di Quaresima (che inizia con il mercoledì delle ceneri), e riprende dopo la solennità di Pentecoste per arrivare alle soglie del tempo di Avvento.
Mentre il tempo di Natale e tempo di Pasqua evidenziano i misteri centrali del mistero pasquale, cioè, l’incarnazione, la morte sulla croce, la risurrezione,l’ascensionedi Gesù Cristo e la discesa dello Spirito Santo il giorno di Pentecoste, le domeniche e le settimane del tempo ordinario d’altra parte ci portano attraverso la vita di Cristo. Non è un periodo di relax, libero da obblighi liturgici o religiose, anzi, un momento di mettere in pratica il messaggio del mistero appena celebrato. E‘ periododi vivere la vita di Cristo e di testimoniare Lui.
Èun momento di crescita edi maturazione, ecco perché ha come colore -verde (vegetazione) con l’obiettivo e la speranza di portare il frutto della salvezza. Èun tempo in cui si prevede che il mistero di Cristo penetra sempre più profondamente nella storia fino a quando tutte le cose sono finalmente coinvolti in Cristo. La meta verso la quale è orientata tutta la storia è rappresentata dall’ultima domenica dell’anno, solennità di Cristo Re; il Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo.
Parroco Dr. Charles Unaeze
Nuovo Anno 2023
I miei auguri e preghiere per la Comunità
È normale che alla fine di un anno o all’inizio di uno nuovo si faccia una serie di risoluzioni, una sorta di valutazione per capire come si vorrebbe che fosse il nuovo anno. Si tratta di decidere che cosa deve essere lasciato e che cosa deve essere incorporato nel proprio programma o stile di vita. L’idea non è necessariamente dovuta al fatto che quello precedente non sia stato buono, ma piuttosto al desiderio umano di crescere, migliorare e raggiungere sempre maggiori altezze e perfezione. Anche nella comunità ecclesiale questo desiderio di crescita, miglioramento e perfezione non manca. Perciò, il mio augurio e preghiera per la nostra comunità all’inizio di questo nuovo anno. Che sia: …
1. una comunità dove Dio è al primo posto e rimane il motivo dei nostri incontri.
2. una comunità dove si pratichi la fede in Dio, in una vita di amore e armonia reciproca.
3. una comunità dove l’amore, la pace, la felicità e la serenità non sono solo immaginati, ma vissuti concretamente.
4. una comunità nel senso di famiglia, famiglia del popolo di Dio, unita dalla fede e dalla nostra umanità.
5. una famiglia dove ogni persona è accolta e nessuno è considerato un estraneo.
6. una comunità dove ognuno abbraccia l’altro come un fratello o una sorella, indipendentemente da qualsiasi differenza, attitudinale o culturale.
7. comunità dove le differenze di doni e talenti sono apprezzate e rispettate, anzi viste come forza, dignità e bellezza.
8. una comunità dove la pazienza, la tolleranza e il perdono come virtù non mancano mai.
9. una comunità dove nessuno ha il monopolio delle idee, ma dove l’idea di ogni membro conta ed è rispettata.
10. comunità dove tutti collaborano volentieri e liberamente alla vita della comunità e ogni ruolo è apprezzato.
11. una comunità dove ognuno è un supporto nella crescita e nello sviluppo della comunità.
12. comunità dove l’incomprensione con un membro non si traduce nell’abbandono della famiglia/comunità.
13. una comunità dove la Regola d’oro guida tutti: “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te.” (Mt 7, 12; Lev. 19, 18).
14. comunità dove ognuno comprende la forza e le debolezze dell’altro e si incoraggia o si aiuta a vicenda.
15. una comunità dove comprendiamo che, come famiglia o comunità, “l’unità è forza e la divisione è caduta”.
16. E in fine, la comunità dove la partecipazione sincera alla vita integrale della comunità (spirituale, pastorale e sociale) non è solo un segno di responsabilità personale, ma anche espressione della propria fede.
Che il Signore ci benedica e la Madonna ci accompagni.
Buon 2023
Dr. Charles Unaeze (Parroco)
NATALE DI GIOIA
Sabato 17 Dicembre abbiamo avuto una meravigliosa festa di Natale nella nostra comunità. Dopo più di due anni di pandemia, finalmente siamo riusciti a riunirci come famiglia per festeggiare il Natale del Signore. Certamente, tutti erano molto felici di poter finalmente uscire di casa e sentire l’atmosfera di gioia e libertà. Tutti i gruppi della comunità – bambini, giovani, donne e uomini – hanno partecipato alla festa, presentando ciascuno qualcosa di speciale per la serata.
La giornata è iniziata con la recita della natività di Gesù, intitolata “C’è di più … è nato Gesù”, interpretata dai nostri bambini e ragazzi dell’oratorio Don Bosco. Loro sono stati bravi. La recita era molto istruttiva specialmente in quanto ha ricordato a tutti la storia della salvezza e il vero significato di natale.
Babbo Natale ha fatto anche una sorpresa ai bambini, portando loro tanti regali. Ma anche i bambini hanno fatto un gesto di solidarietà facendo loro regali agli altri. Di propria iniziativa, hanno fatto una piccola raccolta per un progetto di costruzione di scuola per bambini in Africa. La raccolta sarà inviata attraverso l’associazione PHP e.V. (opera di Don Charles) che si occupa di bambini e giovani, in particolare di offrire loro un futuro migliore attraverso l’istruzione (scuola), l’assistenza sanitaria e i servizi primari come l’acqua potabile.
Anche con questo gesto, i bambini hanno mostrato a tutti che “è natale quando amiamo” e “se mettiamo le ali al nostro cuore possiamo essere gli angeli che portano l’amore.” Il natale non ha bisogna di molto, solo d’amore.
Anche i gruppi di uomini e donne hanno intrattenuto tutti con alcuni canti natalizi. La serata è continuata con una cena condivisa, balli, intrattenimento e tanta musica dal vivo del gruppo DOLCEVITA.
È stata davvero una giornata indimenticabile, piena di amore e di gioia.
Dal nostro avvento di speranza, la festa ci ha fatto entrare nell’atmosfera di un Natale gioioso e sereno. E ci auguriamo che rimanga per ogni persona e per tutte le famiglie veramente un Natale sereno e gioioso.
Articolo: Manfredi Inguanta
Foto: Autrici e autori vari
IL PELLEGRINAGGIO: SANTIAGO DE COMPOSTELA E FATIMA
Dal 13.10 al 17.10.2022 la nostra comunità italiana di Esslingen, Wernau e Plochingen ha intrapreso un pellegrinaggio in Spagna e Portogallo, di preciso a Santiago de Compostela e Fatima.
Santiago de Compostela – Il Cammino di San Giacomo
La prima tappa del viaggio è stata Santiago de Compostela, capitale della regione autonoma della Galizia, nella Spagna nord-occidentale. La città ha le sue origini nel Santuario di San Giacomo, oggi Cattedrale di Santiago de Compostela.
Siamo andati a fare il Cammino di Santiago. Il Cammino di Santiago è uno storico pellegrinaggio a piedi verso la cattedrale/santuario dove sono sepolte le spoglie di San Giacomo, che portò il cristianesimo in Spagna. È la via del Vangelo percorsa dall’apostolo Giacomo, un cammino spirituale di riflessione, meditazione e auto-mortificazione che comporta dolore fisico e mentale, soprattutto se ci si impegna per un lungo periodo di tempo.
È un cammino che, se percorso con cuore aperto, può essere sorprendente per ciò che Dio può rivelare attraverso di esso. Il Cammino di Santiago è una potente metafora della condizione cristiana (umana), poiché il viaggio del pellegrino comporta la ricerca e l’incontro con Dio, il perdono dei peccati e la necessità di una completa riconciliazione.
Fatima
La seconda tappa del viaggio è stata Fatima, dove abbiamo incontrato la Beata Madre Maria, che nel 1917 apparve ai bambini Francesco, Giacinta e Lucia nel piccolo villaggio e disse loro di pregare per la pace e la conversione del mondo intero. Seguendo le sue istruzioni, abbiamo pregato per il mondo intero, per la Chiesa, ma anche per le nostre rispettive famiglie e i nostri figli. Abbiamo avuto tempo per il Rosario, la Via Crucis, la Confessione, la Santa Messa e molto altro.
È stato un viaggio di 5 giorni con un’esperienza religiosa indescrivibile e soddisfacente. I ricordi dureranno sicuramente a lungo.
Foto/Articolo: Charles Unaeze
Dicembre 2022
DICEMBRE 2022
AVVENTO DI SPERANZA
“L’Avvento è un cammino verso Betlemme. Lasciamoci attrarre dalla luce di Dio fatto uomo. Cerchiamo di vivere il Natale in maniera coerente col Vangelo, accogliendo Gesù al centro della nostra vita” (Papa Francesco)
La frase, “O vieni, vieni Emmanuele” ci ricorda che l’Avvento è un viaggio da qualsiasi disperazione si sia impadronita lo spirito umano a una speranza attiva nella venuta di un grande Sollievo. Secondo Papa
Francesco, “L’Avvento è un viaggio verso l’orizzonte della speranza.” Questa speranza, dice lui, “non delude perché è fondata sulla Parola di Dio”. “Dio non delude mai!”
Dio è fedele. Questa è la verità per la quale l’Avvento ci invita a credere e a sperare. Ci assicura in modo travolgente che Dio mantiene sempre le sue promesse, di come in quel primo Natale abbia mandato il suo unico Figlio Gesù, il compimento tanto atteso della promessa di salvezza di Dio. “Quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna” (Gal. 4:4).
Papa Benedetto XVI ha insegnato nella sua enciclica “Spe salvi” che “conoscere Dio – il vero Dio – significa ricevere la speranza”. La speranza significa conoscere il Signore, credere nelle sue promesse e confidare che ci ama, ci trasforma e ci santifica.
La speranza è la consapevolezza che la nostra vita ha un senso, che ogni giorno che viviamo è importante, anzi, che siamo importanti, perché siamo amati da Dio e perché ha un piano eterno per la nostra vita.
La speranza non illude ansi ci assicura di un sole che risorgerà, di luce che uscirà alla fine del tunnel e di un domani migliore a prescindere dalle sfide di oggi.
L’Avvento è anche un tempo meraviglioso per cercare il volto di Dio e per tornare alla Chiesa. Se sei stato lontano a causa della pandemia o per altri motivi, prendi in considerazione l’idea di tornare in questo periodo di Avvento e Natale. Gesù vi aspetta a braccia aperte e anche noi!
Il nostro Signore è fedele. Manteniamo viva la speranza!
Auguri di un buon Avvento e fruttuoso Natale!
Don Charles Unaeze (Parroco)
Giornata Famiglia – Famiglia dove c’è l’amore
Domenica, 27.11.22 dopo 2 anni di pausa a causa della pandemia, abbiamo avuto di nuovo la possibilità di fare la nostra “Giornata Famiglia.”
Pensandoci bene non sembrava proprio che venissimo da più di due anni di pandemia. Abbiamo avuto la sensazione naturale di stare insieme seduti uno vicino all’altro, passandoci un piatto, un bicchiere o una tazza di caffè, come quando sei a casa in famiglia. Questo non è più scontato dopo l’esperienza del covid. Ed è proprio su questo tema della famiglia che il nostro parroco Don Charles ha voluto incentrare tutta la giornata.
Tutto è iniziato con una bella Messa celebrata nella chiesa di Sant’Erasmo a Wernau e in seguito le famiglie/comunità sono scese nella sala per il resto del programma che comprendeva: il pranzo in famiglia, la riflessione/catechesi e l’adorazione eucaristica.
Nella sua catechesi, il parroco ci ha fatto riscoprire il valore della famiglia e ci ha spiegato che la famiglia non ha solo un valore per il piccolo nucleo familiare a livello di affetti e di bisogni principali, ma anche un importantissimo valore per la nostra società. È evidente che la società di oggi ha sempre meno valori cristiani e allo stesso tempo siamo tutti sempre più informati su tutto, grazie a Internet, e questo ci fa cadere nell’inganno di poter giudicare tutto e tutti. E normalmente diamo la colpa agli altri.
Spiegando la famiglia come una chiesa domestica, Don Charles insiste sul fatto che se le nostre rispettive famiglie “chiese domestiche” avessero svolto il loro ruolo come ci si aspettava da loro, alcuni dei nostri giovani oggi non sarebbero al punto in cui si trovano in termini di religione e il volto della chiesa potrebbe non essere quello che abbiamo oggi.
Don Charles ci ha fatto capire che la base della chiesa è proprio la famiglia. E se la chiesa è sottoposta a tanti giudizi, è proprio dalle famiglie che forse viene a mancare qualcosa di importante. E questo, nelle parole di Don Charles è proprio l’Amore. Siamo quindi tutti esortati a riflettere sulle pastoralità delle nostre famiglie se vogliamo una chiesa capace di aprire le braccia a chi ne ha bisogno. La fratellanza è un bene molto caro, proprio per questo Don Charles ha voluto aprire la catechesi con il Salmo 133, 1-3: “Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme! […]Perché là il Signore manda la benedizione, la vita per sempre.”
Come in ogni famiglia che si rispetti è stata data la possibilità ai più piccoli di esprimersi e di mettersi al centro delle nostre attenzioni con i loro canti nella santa Messa e la loro preghiera recitata durante il momento di adorazione eucaristica. Qui vanno fatti i complimenti a i collaboratori del nostro parroco perché accompagnano i nostri bambini con tanta cura e sensibilità ad avvicinarsi a Gesù e alla vita spirituale con i metodi adatti e la giusta competenza. Grazie!
Questa giornata famiglia sembra essere stata accompagnata dalla benedizione del Signore sia per l’aria di gioia che si respirava sia per il buonissimo pranzo (complimenti alla cucina) e sia per l’avvicinamento di così tante persone ad un’adorazione eucaristica.
Patrizia Di Giorgio / Manfredi Inguanta